Alessandro in prossimità dell’Oceano
Autore
Curzio Rufo
Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Paucos navigio emisit in ripam, qui agrestes…
La versione termina con:
…et improviso malo attoniti recurrunt
Traduzione
Fece sbarcare pochi uomini (letteralmente inviò fuori dalla nave pochi) sulla riva, affinché catturassero i contadini erranti, dai quali sperava che potessero essere apprese cose più precise.
Quelli1, dopo che ebbero perlustrato tutte le capanne, alla fine li trovarono nascosti (letteralmente mentre si nascondevano).
Questi, essendo stato chiesto loro quanto fosse lontano il mare, risposero di non conoscere alcun mare (letteralmente che non avevano saputo di alcun mare) nemmeno per sentito dire, ma che in tre giorni (letteralmente il terzo giorno) si poteva arrivare a un’acqua amara, che guastava (l’acqua) dolce.
Si capì che veniva designato il mare da persone ignare della sua natura.
E così i marinai remarono con grande alacrità e, quanto più si avvicinava la meta sperata (letteralmente la speranza), cresceva l’ardore.
Il terzo giorno ormai si faceva innanzi il mare mischiato al fiume, mentre la marea, fino a quel momento moderata, mescolava le acque diverse3.
Allora accostarono la flotta a un’isola situata in mezzo al fiume e corsero a cercare viveri.
Era circa l’ora terza2, quando l’oceano, sollevandosi, iniziò ad avanzare e a spingere il fiume indietro.
Alla moltitudine la natura del mare era ignota e (ai soldati) sembrava di vedere (letteralmente sembrava che vedessero) prodigi e segni dell’ira degli dei.
Il mare iniziò a ingrossarsi ripetutamente e a scendere sui campi fino a poco tempo prima secchi con un’inondazione (letteralmente e a scendere sui campi poco prima secchi, dopo averli inondati).
Subito quelli che erano stati fatti sbarcare corsero da tutte le parti alle navi, impauriti e stupefatti per il disastro improvviso.
1 I soldati fatti sbarcare.
2 Cioè tra le otto e le nove del mattino.
3 Cioè l’acqua salata del mare e l’acqua dolce del fiume.