Ambizione di Cesare
Autore
Plutarco
Libro
γραφίς
La versione inizia con:
Λέγεται δὲ τὰς Ἄλπεις ὑπερβάλλοντος αὐτοῦ…
La versione termina con:
…λαμπρὸν οὐδὲν οὔπω πέπρακται
Traduzione
Si dice che, mentre egli superava le Alpi e giungeva in una cittaduzza straniera, abitata da proprio pochi uomini e misera, i (suoi) compagni abbiano detto ridendo (letteralmente insieme a una risata) e per gioco: “Forse anche qui ci sono delle ambizioni per il potere e lotte per i primi posti e invidie tra i potenti reciproche (letteralmente gli uni verso gli altri)?”.
E (si dice che) Cesare, dopo essersi fatto serio, abbia detto loro: “Io vorrei essere il primo tra questi piuttosto che il secondo tra i Romani”.
Allo stesso modo un’altra volta, mentre c’era in Iberia un momento di tregua, (si dice che), mentre leggeva una delle opere scritte su Alessandro, abbia meditato a lungo tra sé (letteralmente sia stato per molto tempo presso se stesso) e poi abbia pianto; essendosi gli amici stupiti, (si dice che gli) chiesero il motivo. “Non vi sembra che sia una cosa degna di afflizione, se Alessandro, quando era (mio) coetaneo, regnava già su così tanti (popoli), mentre io non ho ancora fatto nulla di illustre?”.