Ambizione di Menone
Autore
Senofonte
Libro
γραφίς
La versione inizia con:
Μένων δὲ ὁ Θετταλὸς δῆλος ἦν…
La versione termina con:
…ὡς ἀνάνδροις ἐπειρᾶτο χρῆσθαι
Traduzione
Era evidente che Menone il Tessalo desiderava arricchirsi a dismisura, desiderava comandare, in modo da ottenere di più, desiderava essere onorato, in modo da guadagnare di più; voleva essere amico dei più potenti, in modo che, commettendo ingiustizia, non dovesse renderne conto.
Riteneva che la strada più veloce per realizzare le cose che desiderava fosse attraverso lo spergiuro, la menzogna e l’inganno (letteralmente lo spergiurare e il mentire e l’ingannare) e che invece il giusto e il vero fossero uguali alla follia.
Era chiaro che non amava nessuno ed era evidente che tendeva inside a chi sembrava che considerasse amico (letteralmente a chi sembrava essere amico, a questo era evidente che tendeva insidie).
Non rideva di nessun nemico, ma parlava sempre come se si prendesse gioco di tutti i compagni.
E non insidiava le ricchezze dei nemici; riteneva infatti difficile prendere le cose di quelli che le sorvegliavano; invece riteneva che soltanto lui sapesse che è facilissimo prendere le cose degli amici (in quanto) incustodite.
E temeva quelli che scopriva essere spergiuri e ingiusti (immaginandoli) come bene armati, invece tentava di servirsi di quelli pii e che perseguivano la verità (vedendoli) come deboli.