Ambizione di Temistocle
Autore
Plutarco
Libro
γραφίς
La versione inizia con:
Θεμιστοκλῆς ἔτι μειράκιον ὢν ἐν πότοις…
La versione termina con:
…ἔνδοξος οὔτε σὺ Ἀθηναῖος
Traduzione
Temistocle, mentre era ancora un ragazzo, si aggirava tra i simposi e le donne; dopo che Milziade, che era stratego, ebbe sconfitto a Maratona i barbari, non fu più possibile vedere Temistocle condurre una vita sregolata (letteralmente trovare Temistocle che conduceva una vita sregolata); a quelli che guardavano con stupore il cambiamento diceva: “Il trofeo di Milziade non mi lascia essere inoperoso né essere ozioso”.
Essendogli stato chiesto (letteralmente interrogato) se volesse essere Achille o Omero, disse: “Tu personalmente vorresti essere quello che vince i giochi olimpici o quello che annuncia i vincitori?”.
Poiché Serifio gli disse che era famoso non grazie a se stesso, ma alla città, rispose: “Dici il vero, ma né io, se fossi Serifio, sarei famoso1 né tu (lo saresti), se fossi ateniese”.
1 Il senso è che Temistocle, se fosse stato Serifio, non sarebbe di sicuro diventato così celebre; ma allo stesso tempo Serifio, se fosse stato ateniese e quindi avesse avuto lo stesso vantaggio rinfacciato a Temistocle, non sarebbe comunque diventato famoso, perché non avrebbe avuto le qualità di Temistocle.