L’antica Crotone
Autore
Livio
Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Urbs Croto murum in circuitu duodecim milia passuum…
La versione termina con:
…Dionysio, tyranno Siciliae, per dolum capta est
Traduzione
La città di Crotone ebbe attorno a sé (letteralmente nel perimetro) un muro di dodicimila passi1 prima dell’arrivo di Pirro in Italia; dopo essere stata devastata (letteralmente dopo la devastazione fatta) dalla guerra, fu abitata a malapena la metà (della città); il fiume, che un tempo fluiva (letteralmente che era fluito) in mezzo alla città, scorreva al di fuori dei luoghi popolati2.
Distava sei miglia dalla città un famoso tempio (più famoso della città stessa) di Giunone Lacinia, sacro a tutti i popoli attorno.
Lì un luogo3 circondato da una fitta foresta e da alti alberi ospitò pascoli rigogliosi, dove il bestiame sacro alla dea pascolava senza alcun pastore e le greggi di notte tornavano separatamente alle stalle, senza essere mai insidiate dagli agguati degli animali selvatici o dall’imboscata degli uomini.
Dunque, da quel bestiame venivano ricavati grandi profitti e grazie ad essi fu costruita e consacrata una colonna d’oro.
La rocca di Crotone, protetta dalla posizione naturale, fu cinta da un muro, dopo che fu presa con l’inganno da Dionigi, tiranno di Sicilia, attraverso le rupi sul lato opposto.
1 Mille passi equivalevano a un miglio (per cui il muro era lungo in tutto dodici miglia).
2 Il senso della frase è che dopo le devastazioni causate dalla guerra la popolazione della città si era ridotta notevolmente e quindi non occupava più tutto lo spazio urbano di una volta; perciò il fiume, che prima attraversava la città, a quel punto scorreva nella parte che non era più popolata, trovandosi di conseguenza al di fuori dell’abitato.
3 Probabilmente qui il libro contiene un errore, perché nel testo originario c’è lucus (bosco) al posto di locus (luogo); ad ogni modo, la traduzione ha senso in entrambi i casi, per cui non è necessario apportare per forza questa correzione.