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Antigone (Gymnasion 1)

Traduzione della versione Antigone del libro Gymnasion 1:

Avendo Eteocle il regno dei Tebani e chiedendolo Polinice dopo un anno secondo l’accordo1, Eteocle non si attenne all’accordo e Polinice assediò Tebe con un esercito di Argivi.

Poiché entrambi i fratelli morirono in battaglia, Creonte, prendendo il potere, proclamò che (letteralmente essendo morti i due fratelli in battaglia, Creonte, avendo il comando, proclamò che) i morti degli Argivi rimanessero insepolti fuori dalle mura e che chiunque2 avesse tentato di seppellirli sarebbe stato punito con la morte3.

Antigone però, ritenendo che le leggi sulla sepoltura fossero superiori agli editti del re, seppellì il fratello Polinice versandogli sopra della polvere.

Essendole dunque chiesto da Creonte se (letteralmente interrogata dunque da Creonte se) amasse più i morti di quanto rispettasse i vivi, rispose che i mortali devono trascorrere più tempo con i defunti che con i viventi (letteralmente con quelli in basso che con quelli in alto).

Perciò Creonte la condannò alla morte più atroce (letteralmente più terribile), (cioè) essere sepolta viva con i morti.

Una traduzione alternativa più libera e meno letterale potrebbe essere “poiché Polinice, mentre Eteocle regnava sui Tebani, reclamava dopo un anno il regno secondo gli accordi”.

Letteralmente “colui che”, ma la traduzione riportata sopra sta meglio.

O anche “sarebbe stato condannato a morte” (entrambe le traduzioni sono corrette).