Greco

Cerca un argomento

Astuzie di Temistocle con gli Spartani

Autore

Tucidide

Libro

γραφίς

La versione inizia con:

Οἱ δ’Ἀθηναῖοι Θεμιστοκλέους γνώμῃ…

La versione termina con:

…θαυμάζειν ὡς οὔπω πάρεισιν

Traduzione

Gli Ateniesi su consiglio di Temistocle allontanarono subito gli Spartani che dicevano queste cose, rispondendo che avrebbero mandato da loro ambasciatori per discutere di ciò (letteralmente a proposito delle cose) di cui parlavano; Temistocle esortava a mandare lui il più velocemente possibile a Sparta e a non mandare subito gli ambasciatori scelti oltre a lui, ma (esortava) ad aspettare fino a quando avessero eretto un muro sufficiente per combattere dall’altezza indispensabile; (ordinava che) tutti quelli in città costruissero in massa il muro, sia essi sia le donne sia i bambini, senza che avessero riguardo per un edificio privato o pubblico da cui potesse derivare un aiuto per l’opera, ma demolendolo tutto.

E partiva, dopo avere dato queste disposizioni e avere spiegato tra l’altro che avrebbe fatto di persona là queste cose.

E, dopo essere giunto a Sparta, non si presentava alle autorità, ma temporeggiava e adduceva pretesti.

E quando uno di quelli che detenevano il potere gli chiese perché non si presentasse davanti all’assemblea, disse che attendeva gli ambasciatori e che essi erano rimasti indietro per qualche impedimento (letteralmente poiché c’era qualche impedimento) e che tuttavia si aspettava che sarebbero giunti in fretta e si meravigliava che non fossero ancora lì.