La battaglia della Trebbia in una giornata invernale
Autore
Livio
Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Hannibal prima luce Numidas equites…
La versione termina con:
…elephantos prope omnes absumpsit
Traduzione
Annibale ordina che all’alba i cavalieri numidi oltrepassino il fiume Trebbia e cavalchino davanti all’accampamento dei nemici.
Era casualmente il solstizio d’inverno ed (era) una giornata di neve in luoghi freddissimi anche a causa della vicinanza dei fiumi e delle paludi.
Inoltre (letteralmente oltre a ciò), condotti fuori rapidamente gli uomini e i cavalli senza che prima fosse stato preso del cibo, poiché non fu usato alcun mezzo per tenere lontano il freddo, non c’era alcun calore in loro.
Quando poi i Romani, che, mentre inseguivano i Numidi, erano entrati in acqua – e arrivava fino ai petti, poiché era aumentata a causa della pioggia notturna – uscirono dal fiume, allora i corpi si intirizzirono1 a tutti, al punto che a stento c’era la forza di tenere le armi e allo stesso tempo a causa della stanchezza, mentre ormai il giorno passava, svennero anche per la fame.
Quelli che si erano dispersi qua e là per i campi, seguendo le tracce dell’esercito che si ritirava, si diressero a Piacenza.
Agli altri il timore dei nemici diede di nuovo il coraggio di entrare nel fiume e, dopo che lo ebbero oltrepassato, giunsero all’accampamento.
La pioggia mischiata con la neve e la forza insopportabile del freddo uccisero molti uomini e le bestie da soma e quasi tutti gli elefanti.
1 I vari infiniti che compaiono da qui in avanti nel brano sono infiniti storici e devono quindi essere tradotti in italiano con il passato remoto.