Bisogna piegarsi all’ineluttabile
Autore
Cicerone
Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Omnia sunt misera in bellis civilibus, sed nihil…
La versione termina con:
…consulere et incolumitati et vitae tuae
Traduzione
Tutte le cose sono misere nelle guerre civili, ma nulla (è) più misero e più triste che la vittoria stessa, che, anche se arriva ai migliori, è solita renderli più arroganti e più prepotenti.
Il vincitore infatti deve fare molte cose, anche se non vuole, estremamente (letteralmente quanto molto) più atroci che in una guerra esterna, per assecondare il capriccio di quelli attraverso cui ha vinto.
Dunque, se è stato tipico di un animo grande non prostrarsi al vincitore (letteralmente non essere supplice del vincitore), bada che non sia tipico di un animo superbo disprezzare la generosità dello stesso (vincitore).
Ora infatti nessun luogo per te deve essere più dolce della patria e non devi amarla di meno per il fatto che si trova in condizioni peggiori (letteralmente è più sfigurata), ma piuttosto provare compassione, né privarla, essendo stata spogliata di molti uomini illustri, anche del tuo sguardo.
Se è tipico di un saggio rinunciare alla patria piuttosto che prendere le armi contro i cittadini, è tipico di un animo insensibile non provare nostalgia per la patria a lungo.
Infine, se ti sembra che questa vita sia più agevole, bisogna riflettere sul fatto che sia anche sicura; è tuo (dovere) dunque provvedere nel modo migliore all’incolumità e alla tua vita.