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Cambise invade l’Egitto

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La versione inizia con:

In Aegyptum cum Cambyses, Persarum rex…

La versione termina con:

…dicebatur conditorium regis Amasis esse

Traduzione

Poiché Cambise, re dei Persiani, giunse in Egitto con ingenti truppe, gli Egiziani non poterono opporsi, ma scapparono (letteralmente diedero le spalle) dallo schieramento e si diedero alla fuga verso la regione più interna senza alcun ordine.

A costoro, dopo che si furono rifugiati a Menfi, Cambise mandò in direzione contraria alla corrente del fiume una nave con degli ambasciatori, affinché li esortassero alla resa.

Gli Egiziani, quando videro che la nave si avvicinava a Menfi, usciti in massa (letteralmente numerosi) dalle mura, affondarono la nave nel Nilo, presero gli uomini e li portarono in città.

Successivamente, dopo che Cambise ebbe inviato le truppe, essendo assediati all’interno delle mura, provarono a resistere.

Invece gli Africani, che abitavano nelle regioni limitrofe, quando si accorsero di ciò, temendo di andare incontro alla stessa sorte (letteralmente temendo per sé la stessa sorte) che era capitata agli Egiziani, si consegnarono senza combattere (letteralmente senza battaglia) e, avendo diviso tra sé il tributo1, mandarono alla città di Menfi doni per i Persiani.

Giunsero ambasciatori con doni anche da Cirene.

Cambise accettò molto volentieri i doni che erano arrivati dagli Africani; invece distribuì tra i soldati quelli che erano arrivati dagli abitanti di Cirene, arrabbiato perché erano esigui.

Poi da Menfi partì per la città di Sais, in cui si diceva che ci fosse la tomba del re Amasi.

1 Ciascuno degli Africani paga cioè una parte del tributo che viene mandato a Cambise, in modo che non invada la loro regione.