La Cilicia
Autore
Senofonte
Libro
γραφίς
La versione inizia con:
Κῦρος δ’οὖν ἀνέβη ἐπὶ τὰ ὄρη…
La versione termina con:
…ἐν Σόλοις καὶ ἐν Ἰσσοῖς
Traduzione
Ciro dunque salì sui monti senza alcun ostacolo (letteralmente non ostacolandolo nessuno) e vide le tende dove i Cilici montavano la guardia.
Da lì scese in una pianura grande e bella, irrigata e piena di alberi di ogni genere e di viti; produce anche molto sesamo e miglio e panico1 e frumento e orzo.
Il monte stesso, massiccio e alto, le gira tutto intorno (letteralmente gira intorno a tutta) da mare a mare.
Dopo essere sceso, (Ciro) si spinse attraverso questa pianura in quattro tappe per venticinque parasanghe fino a Tarso, grande e prospera città della Cilicia, dove c’era la reggia di Suennio, re dei Cilici; in mezzo alla città scorre il fiume di nome Cidno, largo due pletri (letteralmente dalla larghezza di due pletri).
Gli abitanti avevano lasciato questa città con Suennio verso un luogo fortificato sui monti, eccetto quelli che avevano botteghe; erano rimasti anche quelli che abitavano presso il mare a Soli e a Isso.
1 È un sinonimo di miglio (si pronuncia “panìco”).