Le città del Lazio contro Roma
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Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Anno trecentesimo et quinto decimo post urbem conditam…
La versione termina con:
…ne rursus contra populum Romanum rebellarent
Traduzione
Nel trecentoquindicesimo anno a partire dalla fondazione di Roma (letteralmente dopo la città fondata), essendosi i Fidenati ribellati contro i Romani, mandarono ambasciatori ai Veienti per chiedere aiuto.
Il re dei Veienti era Tolumnio, che li accolse benevolmente.
Dopo che gli ambasciatori ebbero esposto ciò che dovevano riferire (letteralmente i propri incarichi), il re stabilì che entrambe le città si unissero ai Volsci, la cui1 città non si trova lontano da Roma.
Allora il senato e il popolo romano nominarono dittatore Mamerco Emilio, che si prese (letteralmente legò a sé) come comandante dei cavalieri Lucio Quinzio Cincinnato.
Il dittatore e il comandante dei cavalieri marciarono insieme contro la città di Veio e in breve tempo, dopo che ebbero sbaragliato in battaglia le truppe dei Veienti, presero la città e la ridussero in proprio potere.
In seguito, dopo che ebbero espugnato anche Fidene, distrussero dalle fondamenta le mura, affinché non si ribellassero2 nuovamente contro il popolo romano.
1 Anche se in teoria ci aspetteremmo il pronome quorum (dato che si riferisce ai Volsci e dovrebbe quindi essere al genitivo plurale maschile), in latino il pronome relativo si trova spesso concordato non con la parola a cui è riferito, ma con quella che c’è subito dopo (in questo caso civitas, cioè un nominativo singolare femminile).
2 Il soggetto sottinteso può essere sia “Fidenae” (la città di Fidene) sia “Fidenates” (gli abitanti di Fidene); nel primo caso dobbiamo usare in italiano il verbo “ribellasse”, mentre nel secondo caso, cioè quello utilizzato nella traduzione, “ribellassero”.