La città di Tiro
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Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Tyrus, antiquitate originis et opibus divitiisque, nobilissima…
La versione termina con:
…praebuerunt omnibus gentibus scribendi artem, invenerunt
Traduzione
Tiro per l’antichità dell’origine e per le risorse e le ricchezze fu la più illustre tra le città che i Fenici abitavano nella vicina Asia.
Tramandano infatti che questa città fu fondata da Agenore, che fu figlio di Nettuno.
Dopo che le sue risorse furono cresciute moltissimo, (Tiro) occupò non solo i mari e le coste vicine, ma anche i lidi e le regioni che erano lontane in Africa e in Spagna.
Su tutte le coste c’erano colonie dei Fenici, delle quali la più illustre fu senza dubbio Cartagine, che fu la città principale della Libia.
Tristissima fu la fine di Tiro, che, essendo stata espugnata da Alessandro dopo un lungo assedio, fu bruciata e distrutta.
In quella tristissima fine non solo gli uomini, ma anche i bambini e le donne furono uccisi; e il feroce vincitore non risparmiò nessuno.
Gli edifici pubblici stessi, i templi, le case private, le statue e la curia del senato furono distrutti dai Macedoni.
Gemella di questa città fu Sidone, che fu posta come fortezza sulla costa della Siria.
I Fenici inoltre non furono solo espertissimi dell’arte di navigare, ma inventarono anche le lettere, che diedero a tutti i popoli l’arte di scrivere.