Damone e Finzia
Autore
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Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Nunc mihi venit in mentem Damonis et Phintiae…
La versione termina con:
…ut se tam fideli amicitiae sociarent
Traduzione
Ora mi vengono in mente Damone e Finzia (letteralmente mi viene in mente di Damone e di Finzia), che, essendo uomini di straordinario valore ed eruditissimi di filosofia pitagorica, offrirono uno splendido esempio di fedelissima amicizia.
Infatti, poiché Dionigi, di gran lunga il più famoso tra i tiranni per crudeltà, aveva condannato a morte uno di loro, questo1, prima di essere giustiziato, chiese un po’ di tempo al tiranno, affinché tornasse a casa per sistemare i propri affari.
Poiché Dionigi negava ciò, l’altro, confidando nella lealtà dell’amico, non esitò a offrirsi come garante del suo ritorno.
Mentre il giorno del ritorno (letteralmente di ritornare) si avvicinava e l’amico non tornava, tutti accusavano di stoltezza il garante di una cosa così temeraria.
Quello tuttavia mostrava un animo libero da ogni timore.
Infatti, l’altro tornò all’ora stabilita con un grande applauso di tutti quelli che erano presenti.
Il tiranno, scosso dall’ammirazione di una lealtà tanto grande, non solo revocò la pena, ma chiese anche a Damone e a Finzia che lo accogliessero in un’amicizia tanto leale.
1 Finzia.