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Dedalo fabbrica e collauda le ali

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Il nuovo Latina Lectio

La versione inizia con:

Daedalus, ut ex Cretae Labyrintho evolaret, novam…

La versione termina con:

…ardor solis adurat, si celsius volabis

Traduzione

Dedalo, per volare fuori dal labirinto, inventò un nuovo espediente e fabbricò per sé e per il figlio ali e penne di cera.

Infatti, dispose in ordine le penne a partire (letteralmente iniziate) dalla più piccola.

Allora le legò con lino e cera e, messe insieme così, le piegò con una piccola curvatura, imitando gli uccelli veri.

Il figlio Icaro stava vicino a lui e, ignaro di toccare i propri pericoli1, ora cercava di afferrare con volto raggiante le penne che una leggera brezza aveva messo in movimento, ora ammolliva la cera con il pollice e intralciava con il proprio scherzo la sorprendente opera del padre.

Dopo che fu data l’ultima mano all’opera, il creatore sollevò il proprio corpo e rimase sospeso nella brezza agitata.

Allora istruì il figlio2: “Vola a mezz’aria, affinché l’acqua delle onde non appesantisca le ali, se starai troppo in basso; e affinché il calore del sole non le bruci, se volerai troppo in alto”.

1 Le ali di cera causeranno la morte di Icaro.

2 Qui il libro contiene un errore, perché dovrebbe esserci “filium” al posto di “filius” (dato che si tratta del complemento oggetto del verbo “instruit” e deve quindi essere in accusativo).