Diogene e i Megaresi (Gymnasion 1)
Traduzione della versione Diogene e i Megaresi del libro Gymnasion 1:
Diogene di Sinope, detto (letteralmente chiamato) il cinico poiché abbaiava1 contro i vizi degli uomini, rimproverava (letteralmente mordeva) continuamente la stoltezza e l’ignoranza dei mortali, soprattutto dei Megaresi.
Biasimando dunque la rozzezza dei Megaresi, Diogene diceva che avrebbe preferito essere un montone di un uomo megarese piuttosto che un figlio.
Voleva chiaramente intendere2 che i Megaresi erano avari e rozzi e si occupavano delle ricchezze, mentre non si occupavano dei figli.
Se infatti gli animali o gli schiavi incappavano in una malattia o morivano, i Megaresi sopportavano (questa cosa) a malincuore e piangevano e gemevano; invece dei figli rozzi, cioè malati nell’animo, non si davano affatto pensiero.
1 Attenzione a non confondere il presente ὑλακτεῖ (abbaia) con l’imperfetto ὑλάκτει (abbaiava).
2 Va bene anche “fare capire” (come indica il vocabolario del libro).