I due cani
Autore
Esopo
Libro
γραφίς
La versione inizia con:
Ἔχων τις δύο κύνας τὸν μὲν θηρεύειν…
La versione termina con:
…οἱ γονεῖς οὕτως ἄγωσιν
Traduzione
Un tale che aveva due cani insegnava a uno a cacciare, mentre metteva l’altro a guardia della casa (letteralmente rendeva l’altro custode della casa).
E allora, se il cane da caccia, uscendo a caccia, prendeva qualcosa, (il padrone) dava una parte di ciò anche all’altro.
Poiché il cane da caccia si lamentava e rimproverava l’altro, dato che, uscendo, faticava per ogni cosa, mentre l’altro, non facendo nulla, godeva delle sue fatiche, quello gli disse: “Però non biasimare me, ma il padrone, che non mi ha insegnato a faticare, bensì a mangiare (il frutto delle) fatiche altrui”.
Così anche tra i bambini quelli inerti non sono degni di biasimo, qualora i genitori li educhino così.