Fiera risposta di Temistocle
Autore
Plutarco
Libro
γραφίς
La versione inizia con:
Εἰπόντος δέ τινος ὡς ἀνὴρ ἄπολις…
La versione termina con:
…μὴ σφᾶς ἀπολείποντες οἴχωνται
Traduzione
Avendo un tale detto che un uomo senza patria non insegna convenientemente a quelli che ce l’hanno a lasciare e ad abbandonare le patrie, Temistocle, dopo essersi voltato, pronunciò questo discorso: “Noi certamente, sciagurato, abbiamo lasciato le case e le mura, poiché non ritenevamo degno diventare schiavi per cose inanimate; tuttavia abbiamo la città più grande tra (le città) greche (e) le duecento triremi, che ora si trovano qui in aiuto per voi, se volete salvarvi grazie ad esse; se però andate via, dopo averci abbandonato per la seconda volta, presto qualcuno tra i Greci saprà che gli Ateniesi hanno una città libera e una regione non inferiore a quella che hanno abbandonato”.
Dopo che Temistocle ebbe detto queste cose, Euribiade fu preso dal timore che gli Ateniesi se ne andassero abbandonandoli (letteralmente il ragionamento e la paura degli Ateniesi presero Euribiade, che se ne andassero abbandonandoli).