La funzione del senato
Autore
Cicerone
Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Ego vos adulescentes, qui nobiles estis…
La versione termina con:
…tueri atque augere voluerunt
Traduzione
Io spronerò voi giovani, che siete nobili, all’imitazione dei vostri antenati ed esorterò (voi), che potete conseguire la nobiltà con l’ingegno e con il valore, a quella condizione in cui fiorirono sia in quanto a onore sia in quanto a gloria molti uomini ancora sconosciuti1.
Questa è l’unica via – credetemi – sia della fama sia del prestigio sia dell’onore: essere lodati e apprezzati dagli uomini onesti sapienti e dotati di buone qualità (letteralmente dotati bene) dalla natura, conoscere l’ordinamento della città stabilito molto saggiamente dai nostri antenati, che, non avendo tollerato il potere dei re, elessero magistrati annuali, in modo da mettere a capo dello Stato il senato e aprire all’impegno e al valore di tutti i cittadini l’accesso a quel supremo ordine.
Posero il senato come custode, protettore, difensore dello Stato, vollero che i magistrati si servissero dell’autorità di quest’ordine e fossero quasi esecutori della sua politica illuminata (letteralmente dell’assemblea più autorevole).
Vollero poi che il senato stesso rafforzasse l’onore degli ordini più vicini (ad esso), che proteggesse e accrescesse la libertà e gli interessi della plebe.
1 Nell’antica Roma veniva definito “homo novus” (letteralmente “uomo nuovo”) chi proveniva da una famiglia in cui nessuno prima di lui aveva ricoperto cariche curuli, cioè l’edilità, la pretura e il consolato.