Il gallo e la volpe subdola
Autore
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Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Ad gallum qui in tecto gallinarii stabat…
La versione termina con:
…canibus nondum notum esset
Traduzione
Una volpe desiderosa di predare si avvicinò a un gallo che stava sul tetto di un pollaio per controllare che non venisse recato alcun danno alle galline che dormivano all’interno.
Dopo essersi fermata davanti alla porta, parlò così al custode crestato con parole subdole: “Amico, ti annuncio una grande gioia, poiché è stato concluso un patto di amicizia tra gli animali tale per cui non c’è più alcuna inimicizia tra pecore e lupi, tra serpenti e agnelli, tra galline e volpi.
Ora scendi dal tetto, affinché facciamo contemporaneamente pace e amicizia”.
Il gallo, a cui era già noto il suo inganno, capì che cosa avesse in mente la volpe ingannatrice e rispose così: “A me e a tutte le mie compagne le tue parole sono gradite, poiché tutti desideriamo la pace e la concordia.
Aspetta dunque, mentre io chiamo il cane, affinché sia testimone del nuovo patto”.
La volpe, dopo che ebbe sentito queste cose, temendo di essere divorata dal cane, se ne andò in fretta, adducendo come pretesto il fatto che (letteralmente scusandosi di andarsene per il fatto che) il nuovo patto non era ancora noto ai cani.