L’imperatore Domiziano
Autore
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Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Plurima et amplissima opera, incendiis prioribus…
La versione termina con:
…cui belli summam commiserat, occisi sunt
Traduzione
Ricostruì numerosissimi e importantissimi edifici distrutti dagli incendi precedenti, tra cui anche il tempio di Giove, che era andato a fuoco di nuovo.
Aggiunse il proprio nome a questi edifici, senza che venisse fatta menzione (letteralmente senza alcun ricordo) dell’antico costruttore.
Edificò inoltre un nuovo tempio sul Campidoglio, dedicato a Giove Guardiano, e un foro che ora è detto di Nerva.
Edificò anche il tempio della dinastia flavia e lo stadio e la sala per concerti.
Diede di continuo spettacoli magnifici e sfarzosi non solo nell’anfiteatro, ma anche nel circo.
Istituì anche una triplice competizione quinquennale: poetica, equestre (e) ginnica.
Egli stesso presiedette alla competizione, munito di sandali, avvolto nella toga di porpora, portando in testa una corona d’oro con l’effigie di Giove e di Giunone e di Minerva.
Intraprese spedizioni militari in parte di propria volontà, in parte per necessità; di propria volontà contro i Catti, per necessità contro i Sarmati e contro i Daci, presso i quali l’ex console Oppio Sabino e Cornelio Fusco, prefetto delle coorti pretoriane, al quale aveva affidato la direzione generale della guerra, furono uccisi.