L’inganno di Ulisse
Autore
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Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Pater, qualia passus sum ab execrabili…
La versione termina con:
…ex illo tempore ego caecus sum
Traduzione
Padre, quali cose ho subito da quell’ospite esecrabile, che mi accecò, dopo che mi ebbe fatto ubriacare, aggredendomi mentre ero gravato dal sonno!
Infatti, dopo essere tornato dai pascoli, sorpresi nella mia caverna parecchi uomini che tendevano insidie al bestiame.
Tuttavia, dopo che ebbi sbarrato l’ingresso ed ebbi ravvivato il fuoco bruciando una pianta (letteralmente dopo che ebbi apposto una copertura all’ingresso…essendo stata bruciata una pianta) che avevo portato giù dal monte, fu evidente che cercavano di nascondersi.
Io in realtà, dopo avere preso alcuni di loro, come era giusto, li divorai, poiché erano ladri.
Allora quell’astutissimo – sia che fosse Nessuno sia che fosse Ulisse; infatti, per ingannarmi, aveva detto di chiamarsi Nessuno – mi dà, versandolo, un veleno (letteralmente un veleno, dopo che fu versato), certamente dolce e profumato, ma estremamente pericoloso.
Infatti, dopo che lo ebbi bevuto, subito vedevo tutte le cose girare davanti ai miei occhi e la caverna stessa si capovolgeva e non ero più padrone di me.
Infine, fui preso dal sonno.
Quello invece, riscaldata con una fiamma una stanga affilata, mi accecò mentre dormivo e da quel momento sono cieco.