Il momento opportuno
Autore
Polieno
Libro
γραφίς
La versione inizia con:
Βρασίδας περὶ Ἀμφίπολιν ἐπολιορκεῖτο…
La versione termina con:
…ἀσφαλεστέρα τοῖς Λάκωσιν ἐγένετο
Traduzione
Brasida era assediato nei pressi di Anfipoli su una collina ben difesa, mentre i nemici si lanciavano all’assalto tutt’intorno.
Quelli, temendo che di notte scappasse, circondavano di pietre la collina ed erigevano un muro altro.
Gli Spartani si indignavano che (Brasida) non li conducesse in battaglia e che (letteralmente ma), una volta circondati dal muro, sarebbero stati sopraffatti dalla fame in modo assai vergognoso.
Brasida in persona disse di conoscere il momento opportuno per la battaglia.
Dopo che la maggior parte della collina fu circondata dal muro, mentre una parte di essa rimaneva libera per circa un pletro (letteralmente la parte rimanente tuttavia era non chiusa da un muro come un pletro sufficiente), annunciò a quelli (che erano) con lui che quello era il momento opportuno per lanciarsi verso il passaggio.
E dunque, dopo che si furono lanciati, avendo ucciso molti dei nemici, si salvarono; la strettezza del passaggio infatti non li danneggiò, poiché erano inferiori di numero; il fatto che fosse stato costruito un muro intorno fu anzi di aiuto, poiché aveva impedito che i nemici li sorprendessero alle spalle (letteralmente che nessun nemico si trovasse alle loro spalle), cosicché a causa del muro dei nemici la moltitudine di quelli fu inutile, mentre invece il passaggio fu più sicuro per gli Spartani1.
1 Il senso della frase è che il muro rese la superiorità numerica dei nemici uno svantaggio, mentre gli Spartani, che erano di meno, riuscirono a muoversi bene all’interno del passaggio e a mettersi così in salvo.