La morte di Sofonisba
Autore
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Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Sophonisba, uxor Syphacis, forma erat insignis…
La versione termina con:
…trepidationis signo dato, impavide hausit
Traduzione
Sofonisba, moglie di Siface, era straordinaria d’aspetto e nel fiore dell’età.
Questa, dopo essere stata portata al cospetto del vincitore Massinissa come prigioniera, abbracciando la (sua) mano destra e le sue ginocchia, lo implorava di prometterle (letteralmente chiedeva la garanzia) di non essere consegnata ai Romani.
Commosso da tali blandizie, Massinissa si innamorò della prigioniera (letteralmente fu preso dall’amore per la prigioniera) e (le) promise ciò che chiedeva dandole la propria parola (letteralmente con la propria parola).
Tuttavia, dopo che fu duramente biasimato da Scipione, gli fu ordinato di consegnarla subito ai Romani.
Ma Massinissa, per mantenere la parola data, avendo emesso (letteralmente essendo stati emessi) molti sospiri e gemiti nella propria tenda, alla fine chiamò un servo fidato e per mezzo di lui mandò alla regina un veleno che aveva sempre a disposizione.
Quella lo ingurgitò coraggiosamente, senza che avesse dato (letteralmente non essendo stato dato) alcun segno di agitazione.