I nomi mobili
I nomi mobili sono nomi che, quando passano dal maschile al femminile, cambiano desinenza (cioè la parte finale della parola):
Ragazzo | → | Ragazza |
Scultore | → | Scultrice |
In linea generale, nel passaggio dal maschile al femminile le desinenze si trasformano secondo questo schema:
Maschile in -o
DIVENTA
Femminile in -a
Nonno → Nonna
Maschile in -a
DIVENTA
Femminile in -essa
Poeta → Poetessa
Maschile in -e
DIVENTA
Femminile in -a / -essa
Marchese → Marchesa
Conte → Contessa
Maschile in -tore
DIVENTA
Femminile in -trice
Calciatore → Calciatrice
Casi particolari
Talvolta, cambiando la desinenza di un nome maschile, se ne ottiene uno che è sì femminile, ma che non è il suo femminile e che soprattutto ha un significato completamente diverso da quello del nome maschile di partenza:
Il panno | → | La panna |
Il collo | → | La colla |
Il panno infatti è lo straccio che usiamo per pulire qualcosa, la panna invece è un prodotto alimentare. Allo stesso modo, il collo è una parte del collo, mentre la colla è una sostanza adesiva.
Ci sono infine alcuni nomi mobili che formano il femminile in maniera irregolare, ad esempio:
Dio | → | Dea |
Re | → | Regina |
Cane | → | Cagna |
I nomi indipendenti
I nomi che non passano dal maschile al femminile cambiando semplicemente desinenza, ma che hanno una forma per il maschile e un’altra con una radice del tutto diversa per il femminile si chiamano nomi indipendenti.
Ecco alcuni esempi:
Padre | → | Madre |
Fratello | → | Sorella |
Uomo | → | Donna |