Onestà di Cimone
Autore
Plutarco
Libro
γραφίς
La versione inizia con:
Λέγεταί γέ τοι Ῥοισάκην τινὰ βάρβαρον…
La versione termina con:
…αὐτοῖς ὅταν δέωμαι φίλος γενόμενος
Traduzione
Si dice in realtà che un certo Roisace, un barbaro che si era ribellato al re (letteralmente ribelle del re), giunse ad Atene con molte ricchezze e, irritato dai sicofanti, ricorse a Cimone e pose davanti alla sua porta due coppe, dopo averne riempita una di darici d’argento, l’altra (di darici) d’oro; (si dice che), dopo che le ebbe viste ed ebbe sorriso, Cimone chiese all’uomo se preferisse avere Cimone come amico o come mercenario; poiché quello rispose come amico, disse: “Ebbene va’ via portando queste con te; infatti, qualora ne abbia bisogno, le utilizzerò, poiché sono diventato (tuo) amico”.