L’opera dei poeti (Gymnasion)
Traduzione della versione L’opera dei poeti del libro Gymnasion:
Senza l’arte dei poeti il ricordo delle vittorie non dura.
I poeti cantano i boschi e le fonti, gli usignoli e le fiere1, le dee e le Ninfe, soprattutto le vittorie degli eserciti e degli atleti.
Sono celebrate soprattutto le vittorie contro gli eserciti dei Persiani.
I Persiani infatti invadono l’Attica con superbia, ma subito si volgono in fuga con vergogna e disonore.
Gli eserciti combattono per la libertà e per la salvezza della regione e delle case2, gli atleti invece per la fama e l’onore.
Le gare degli atleti si svolgono (letteralmente avvengono) nelle palestre o nella piazza.
I giovani si preparano diligentemente e desiderano la vittoria (letteralmente hanno desiderio della vittoria) nelle gare.
I vincitori sono incoronati con l’ulivo e sono celebrati dai poeti.
E i poeti si procurano onore e fama con le poesie e sono ammirati dai cittadini per l’arte; perciò anche i poeti sono incoronati, tuttavia non con l’ulivo, ma con l’alloro.
All’inizio delle poesie i poeti invocano le Muse; senza l’aiuto delle Muse infatti non c’è arte.
1 Il vocabolario del libro indica tra le possibili traduzioni di θήρα anche “fiera” (cioè animale selvatico), ma in realtà sono θηρίον e θήρ ad avere questo significato.
2 Volendo, possiamo tradurre ὑπὲρ τῆς χώρας καὶ οἰκιῶν σωτηρίας anche con “per la regione e la salvezza delle case”.