Origine di alcune magistrature romane
Autore
Digesto1
Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Initio civitatis huius constat reges omnem…
La versione termina con:
…etiam capitis animadversio data est
Traduzione
È risaputo che agli albori (letteralmente all’inizio) di questa città i re detenevano tutto il potere.
È risaputo che negli stessi tempi ci fu anche il tribuno dei Celeri; e d’altra parte costui era quello che era al comando dei cavalieri e ricopriva quasi il secondo posto dopo i re2; in quel gruppo ci fu Giunio Bruto, che fu il promotore della cacciata dei re (letteralmente il promotore di scacciare i re).
Cacciati poi i re, furono eletti due consoli; fu proposto per legge che il potere supremo fosse nelle mani di questi.
Furono chiamati così per il fatto che avevano grandissima cura dello Stato (letteralmente dal fatto che provvedevano moltissimo allo Stato).
Tuttavia, affinché questi non rivendicassero per sé il potere regio riguardo a ogni cosa, fu stabilito per legge che ci fosse un appello contro di loro e che senza l’ordine del popolo non potessero condannare a morte un cittadino romano; fu solamente concesso loro di potere punire (i cittadini romani) e (di potere) ordinare che venissero portati nelle prigioni pubbliche.
E quindi in seguito, poiché doveva essere fatto già da parecchio tempo (letteralmente già da un tempo piuttosto lungo) un censimento e i consoli non bastavano anche per questo compito, furono eletti i censori.
Essendo poi aumentata la popolazione, poiché scoppiavano frequenti guerre e gli attacchi dei confinanti si facevano più pericolosi, per forza di cose (letteralmente e alcune piuttosto violente venivano fatte dai popoli confinanti, poiché la situazione intanto lo esigeva) fu deciso che venisse istituita una magistratura di maggiore potere: e così furono nominati i dittatori; costoro non avevano (letteralmente da parte di costoro non ci fu) il diritto di appellarsi, ma fu data loro la facoltà di condannare a morte.
1 È il nome di un’opera che fu commissionata dall’imperatore Giustiniano e che riunisce svariati frammenti dei principali giuristi romani (il suo titolo latino è “Digesta”).
2 Era cioè l’uomo più potente dopo i re (una traduzione libera di questa parte potrebbe essere “e veniva, per così dire, subito dopo i re per importanza”).