Popolarità di Tiberio Gracco
Autore
Valerio Massimo
Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Tiberius Graccus, cum in Scipionis exercitu…
La versione termina con:
…et aequum quam patris esse
Traduzione
Tiberio Gracco, mentre prestava servizio nell’esercito di Scipione, in breve tempo superò tutti i propri coetanei in valore e forza.
E tuttavia non si dimenticò (letteralmente costui non fu tale da dimenticarsi) dei doveri militari e della disciplina, trascinato dalla superbia.
Infatti, essendo stato mandato come questore a espugnare Numanzia, mentre era console Mario Mancino, e avendo ottenuto talmente tante lodi (letteralmente tanto di lodi) non solo presso le proprie truppe, ma anche presso i nemici, che egli stesso era considerato da tutti come un comandante, mostrò sempre il massimo del rispetto e dell’impegno verso il console.
Poiché tuttavia i Romani fecero male le cose e furono costretti a chiedere una tregua ai nemici, gli abitanti di Numanzia, diffidando dei Romani e del loro comandante, risposero che non avrebbero accordato la propria fiducia a nessuno e non avrebbero fatto alcun patto, se non con Tiberio Gracco.
Ricordavano infatti la lealtà di suo padre, che aveva fatto con loro una pace stabile e durevole, e si erano convinti che l’animo del figlio fosse non meno leale e giusto di (quello) del padre.