Prometeo incatenato
Autore
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Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Nobilis est fabula, quae de Prometheo…
La versione termina con:
…et Prometheum ex vinculis solvisset
Traduzione
È noto il racconto che viene narrato dai poeti su Prometeo, figlio di Giapeto.
Poiché Giove nascose il fuoco agli uomini, affinché non acquisissero troppa potenza, quello lo rubò dal cielo e lo portò in terra riposto in una canna, per donarlo agli uomini.
E non si accontentò (letteralmente non fu contento) di questo dono, ma insegnò agli uomini in che modo utilizzare il fuoco e in che modo potessero conservarlo sotterrato nella cenere.
Giove allora, mosso da una forte ira, ordinò a Vulcano di incatenare con catene di ferro Prometeo e di legarlo a una rupe scoscesa sul monte Caucaso, dove ogni giorno un’aquila mandata da Giove mangiava il suo fegato, che tuttavia di notte cresceva di nuovo.
Di una punizione tanto crudele e di una tortura (tanto) severa ebbe pietà Giove, che liberò il misero Prometeo.
Riguardo a questa cosa viene narrato anche un altro racconto.
Si dice infatti che non lo liberò Giove, ma Ercole, dopo che ebbe trafitto l’aquila con delle frecce ed ebbe tolto Prometeo dalle catene.