Le proposizioni temporali
Le proposizioni temporali in greco esprimono il tempo o la circostanza in cui si verifica un fatto e si costruiscono in questo modo:
Forma esplicita
Per esprimere contemporaneità (“quando”)
ὅτε / ὁπότε / ὡς + Indicativo
Per esprimere anteriorità (“dopo che”)
ἐπεί / ἐπειδή + Indicativo
Per esprimere posteriorità (“prima che”)
πρίν + Indicativo
ὡς εἶδεν ἡμᾶς ἡ Ξανθίππη, ἀνηυφήμησε
Quando Santippe ci vide, urlò
ἐπεὶ εἰς Κιλικίαν ἦλθον, ὡπλίσαντο
Dopo che furono giunti in Sicilia, si armarono
οὐκ ἀπελεύσομαι, πρὶν ὁ ἥλιος ἔδυ
Non partirò, prima che il sole tramonti
Per dare alla proposizione temporale una sfumatura di eventualità, al posto dell’indicativo viene usato il congiuntivo (in dipendenza da un tempo principale) o l’ottativo (in dipendenza da un tempo storico).
Forma implicita
- πρίν + Infinito
οἱ Λακεδαιμόνιοι ἀμφισβητήσαντες ἡσσήθησαν
Gli Spartani, dopo avere lottato, furono sconfitti
τῶν γραμμάτων κομισθέντων, αἱ γυναῖκες ἐδράκυσαν
Dopo che fu portato il messaggio, le donne piansero
πάντες ἔδραμον, πρὶν τοὺς βοηθοὺς ἥκειν
Tutti corsero, prima che arrivassero i rinforzi
Il fatto che la proposizione temporale esprima contemporaneità (quando, mentre) o posteriorità (dopo che) dipende dal tipo di participio con cui è costruita; di solito viene usato il participio presente per la contemporaneità e il participio aoristo o perfetto per l’anteriorità, anche se questa non è una regola fissa. La posteriorità (prima che) viene invece espressa unicamente da πρίν e l’infinito; in questo caso il soggetto della proposizione temporale è in accusativo.