Riconoscenza per i difensori della patria
Autore
Cicerone
Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Est fidei pietatisque nostrae declarare fortissimis viris…
La versione termina con:
…quoniam tempus venit, cumulate persolvantur
Traduzione
È proprio della nostra lealtà e devozione mostrare agli uomini più valorosi quanto siamo memori di loro, quanto (siamo) grati.
Perciò oggi vengano rinnovate con un senatoconsulto le nostre promesse e tutto ciò che giurammo di concedere alle legioni alla fine della guerra (letteralmente le cose che, terminata la guerra, promettemmo alle legioni).
E magari, senatori, potessimo (letteralmente fosse possibile per noi) dare ricompense a tutti i cittadini!
È facile agire bene con quelli dai quali, anche se tacciono, sembra che veniamo sollecitati.
È più ammirevole e (inoltre) maggiormente e massimamente proprio del senato e del popolo romano ciò1, accompagnare con riconoscente memoria il valore di quelli che donarono la vita per la patria.
Magari mi venissero in mente più esempi riguardo al loro onore!
Certamente non (ne) trascurerò due, che mi vengono in mente prima di ogni altro (letteralmente principalmente), dei quali uno riguarda la gloria eterna degli uomini più valorosi, l’altro (serve) a lenire il dolore e il lutto2 odierno.
È degno di grandissima lode il fatto che venga innalzato un monumento quanto più imponente possibile ai soldati della legione Marzia.
Dunque, siano largamente date ai vivi e ai vincitori le ricompense che promettemmo ai soldati, poiché è giunto il momento.
1 Il pronome illud ha valore prolettico, cioè anticipa la subordinata con l’infinito prosequi che compare poco dopo.
2 Qui il libro contiene un errore, perché nel testo originale di Cicerone c’è luctum (lutto) al posto di lucrum (guadagno).