Rispetto per le cose sacre
Autore
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Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Cum olim Masinissae navis ad insulam Melitam…
La versione termina con:
…satellitibus sacrilega manu expoliatum est
Traduzione
Poiché la nave di Massinissa un tempo approdò all’isola di Malta, si racconta che i suoi marinai sottrassero dal tempio di Giunone alcune zanne di elefanti di straordinaria grandezza, che si diceva che fossero bottini di guerra della dea, e le portarono al re.
Si dice che questo prima accettò volentieri i doni, ma poi, dopo che ebbe saputo da quale luogo fossero state portate via quelle zanne, gli sembrò opportuno restituire le zanne alla dea.
Pertanto, si tramanda che mandò uomini fidati all’isola con una quinquereme, che avevano l’ordine di ricollocare nel luogo precedente il dono.
Ma successivamente Verre, pretore romano, mandò dei servi dalla Sicilia, affinché portassero via le stesse zanne e tutte le cose di valore che si diceva che fossero nel tempio.
Infatti, gli sembrava che tutte le cose fossero lecite e non si asteneva da alcuna nefandezza o empietà per decorare la propria casa.
E così quel tempio, che nemmeno i pirati avevano osato saccheggiare, poiché era considerato estremamente sacro da tutti i popoli, fu depredato con un gesto sacrilego dagli sgherri di Verre.