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I Romani, popolo attivo e giusto

Autore

Sallustio

Libro

Il nuovo Latina Lectio

La versione inizia con:

Atheniensium res gestae – sicuti ego aestimo – satis amplae…

La versione termina con:

…qui signa relinquere aut loco cedere coacti erant

Traduzione

Le imprese degli Ateniesi, come io credo, furono notevolmente grandi e splendide, ma alquanto inferiori rispetto alla (loro) fama.

Ma poiché lì fiorirono storici di grande ingegno (letteralmente grandi ingegni di storici), le azioni degli Ateniesi erano celebrate come le più grandi in tutto il mondo.

Invece il popolo romano non ebbe mai abbondanza di storici eccellenti, poiché i più saggi erano estremamente indaffarati, nessuno esercitava l’ingegno senza il corpo, i migliori preferivano fare piuttosto che dire e (preferivano) che le proprie azioni valorose venissero lodate dagli altri piuttosto che narrare essi stessi (quelle) degli altri.

Dunque, in pace e in guerra venivano coltivati i buoni costumi; la concordia era massima, l’avidità minima; il diritto giusto presso di loro aveva valore non per le leggi quanto piuttosto per natura.

Con queste due capacità: si occupavano dello Stato con l’audacia in guerra e con la giustizia in pace.

Di queste cose io come massime prove ho queste: il fatto che in guerra si punì più spesso quelli che avevano combattuto contro i nemici in contrasto con un ordine piuttosto che quelli erano stati costretti ad abbandonare le insegne o a ritirarsi da un posto.