Latino

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Il sacco di Persepoli

Autore

Curzio Rufo

Libro

Il nuovo Latina Lectio

La versione inizia con:

Alexander multas urbes, refertas opulentia…

La versione termina con:

…ut quisque avellerat, trahebat

Traduzione

Alessandro aveva in parte espugnato, in parte accolto sotto la propria protezione molte città ricolme di opulenza, ma le ricchezze della città di Persepoli superavano ogni cosa.

I barbari avevano ammassato in questa città i tesori di tutta la Persia; era stato accumulato l’oro e l’argento; era stato allestito un grande arredamento non per l’uso, ma per l’ostentazione dello sfarzo.

E così i Macedoni vincitori facevano a gara tra di loro a chi si impadronisse per primo del prezioso bottino.

Strappavano le preziose vesti dei re, tirando ciascuno una parte verso di sé; rompevano i preziosi vasi con le dolabre1 e non c’era niente che rimanesse intatto né che fosse asportato integro (letteralmente nulla era intatto né era asportato integro); ciascuno portava via gli arti spezzati delle statue come li aveva staccati.

1 La dolabra era una sorta di ascia.