La sfinge di Tebe
Autore
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Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
De Thebana Sphinge multa a poetis Graecis…
La versione termina con:
…liberator urbis dictus et rex creates est
Traduzione
Dai poeti greci apprendiamo molte cose sulla sfinge di Tebe.
Era un mostro che aveva la testa e il petto di una ragazza, il ventre di un leone e la coda di un serpente e, sedendo su un’alta rupe presso Tebe, era solita proporre un indovinello che aveva imparato dalle Muse ai viaggiatori che passavano.
Dilaniava con gli artigli quelli che non erano riusciti a (letteralmente avevano potuto) risolverlo e li gettava giù dalla rupe.
L’indovinello poi era questo: “Quale animale al mattino ha quattro zampe, a mezzogiorno due e la sera tre (letteralmente è quadrupede…bipede…tripede)?”.
Poiché nessuno riuscì a capire che cosa significasse (letteralmente fosse) quell’indovinello e ormai molti cittadini erano stati uccisi dal mostro, i Tebani stabilirono che chi avesse risolto quel difficile quesito sarebbe diventato re al posto del re che era morto da poco e avrebbe sposato la sua vedova (letteralmente diventasse…conducesse in matrimonio).
Edipo, dopo essere giunto a Tebe e avere sentito l’indovinello della sfinge, disse che si trattava dell’uomo (letteralmente era indicato l’uomo), il quale, mentre è bambino, ha quattro zampe perché striscia con le mani e con i piedi, poi si regge su due piedi e invece nella vecchiaia è solito utilizzare un bastone, mentre cammina.
La sfinge, avendo sentito ciò e capendo che il proprio indovinello era stato risolto e di non potere infierire sui viaggiatori in seguito, si lanciò dalla rupe e morì.
Così Edipo fu celebrato dal popolo come liberatore della città e fu nominato re.