Greco

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Storia di Tebe

Autore

Pausania

Libro

γραφίς

La versione inizia con:

Γῆν δὲ τὴν Θηβαΐδα οἰκῆσαι πρῶτον…

La versione termina con:

…Ἰνὼ δὲ θεῶν εἶναι τῶν θαλασσίων

Traduzione

Dicono che inizialmente abitarono la regione di Tebe gli Ecteni (e) che il re degli Ecteni fu l’autoctono (letteralmente l’uomo autoctono) Ogige; e per questo molti dei poeti a Tebe hanno come soprannome Ogigi.

E dicono che questi morirono per una malattia pestilenziale (e che) dopo gli Ecteni si stabilirono nella regione gli Ianti e gli Aoni, stirpi a mio parere beotiche (letteralmente a me sembrano stirpi beotiche) e non di uomini stranieri.

Dopo che Cadmo e l’esercito di Fenici furono sopraggiunti, gli Ianti, essendo stati sconfitti in battaglia, scapparono sul fare della notte successiva, mentre Cadmo lasciò che gli Aoni, che si erano fatti supplici, rimanessero e si unissero ai Fenici. 

Gli Aoni dunque avevano ancora le abitazioni (sparse) per villaggi; Cadmo fondò la città che è chiamata ancora ai nostri giorni Cadmea.

Poiché in seguito la città si ingrandì, accadde che la Cadmea divenne così l’acropoli della Tebe di sotto.

Cadmo celebrò un matrimonio illustre, se sposò la figlia1 di Afrodite e di Ares come raccontano i Greci (letteralmente secondo il racconto dei Greci), e anche le figlie gli portarono fama, (dato che) Semele ebbe un figlio da Zeus, mentre Ino fu (accolta) tra le dee marine.

1 Cioè la dea Armonia.