Il tema del verbo
Il tema del verbo in greco è lo strumento che ci permette, quando ci troviamo di fronte a un verbo, di risalire al verbo di provenienza e di individuare il suo tempo.
Ogni verbo ha due temi:
- il tema verbale, che indica il significato del verbo
- il tema temporale, che indica il tempo del verbo
Un modo semplice per capire come funzionano è questo. Se guardiamo le varie forme che un verbo assume nel corso della propria coniugazione, possiamo vedere che c’è una parte che tutte quante hanno in comune. Questa parte è il tema verbale:
παιδεύω
παιδεύσω
ἐπαίδευσα
πεπαίδευκα
La parte in comune è παιδευ.
Per formare poi i vari tempi, il tema verbale di volta in volta cambia, aggiungendo ad esempio un suffisso o subendo l’apofonia. Ad esempio, il perfetto πεπαίδευκα aggiunge al tema verbale il raddoppiamento πε e il suffisso κ, generando così il nuovo tema πεπαιδευκ.
Il nuovo tema che si origina dopo queste modifiche è il tema temporale, che può essere:
- tema del presente
- tema del futuro
- tema dell’aoristo
- tema dell’aoristo passivo
- tema del perfetto
A partire da questi cinque temi vengono costruiti i vari tempi di un verbo:
Tema del presente
Serve a formare:
- presente attivo e mediopassivo
- imperfetto attivo e mediopassivo
Tema del futuro
Serve a formare:
- futuro attivo e medio
Tema dell’aoristo
Serve a formare:
- aoristo primo attivo e medio
- aoristo secondo attivo e medio
- aoristo terzo attivo e medio
Tema dell’aoristo passivo
Serve a formare:
- aoristo passivo
- futuro passivo
Tema del perfetto
Serve a formare:
- perfetto attivo e mediopassivo
Questo significa che, per formare un determinato tempo, si prende un tema e gli si aggiungono tutti gli elementi tipici di quel tempo. Ad esempio, per fare l’imperfetto, viene preso il tema del presente e gli vengono aggiunti l’aumento e le desinenze secondarie:
παιδευε / παιδευο → ἐπαίδευον
Il tema del presente è formato dal tema verbale (παιδευ) seguito dalla vocale tematica, che può essere ε oppure ο a seconda della persona (ad esempio παιδεύομεν oppure παιδεύετε).
Come si ricavano i temi temporali di un verbo?
Per conoscere i temi temporali di un verbo bisogna guardare il suo paradigma, cioè l’elenco che contiene la 1a persona singolare dell’indicativo dei seguenti tempi (ognuno dei quali fornisce poi il tema corrispondente):
λύω | 1a pers. sing. dell’indicativo presente attivo |
λύσω | 1a pers. sing. dell’indicativo futuro attivo |
ἔλυσα | 1a pers. sing. dell’indicativo aoristo attivo* |
ἐλύθην | 1a pers. sing. dell’indicativo aoristo passivo |
λέλυκα | 1a pers. sing. dell’indicativo perfetto attivo |
λέλυμαι | 1a pers. sing. dell’indicativo perfetto mediopassivo** |
* Ovviamente ci sarà l’aoristo primo, secondo, terzo o cappatico a seconda del verbo (ad esempio, λείπω ha l’aoristo secondo, mentre βαίνω ha sia l’aoristo primo sia l’aoristo terzo).
** Il perfetto mediopassivo viene indicato nel paradigma perché a volte utilizza un tema diverso da quello del perfetto attivo.
In questo modo, prendendo ad esempio l’aoristo passivo, possiamo usare il suo tema per formare il futuro passivo:
Aor. passivo | Tema | Fut. passivo |
ἐλύθην | λυθη | λυθήσομαι |
Il futuro passivo viene infatti formato aggiungendo al tema dell’aoristo le terminazioni del futuro medio.