La traversata delle Alpi
Autore
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Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Nono die in iugum Alpium perventum est per invia…
La versione termina con:
…non Italiae modo, sed etiam urbis Romanae
Traduzione
Il nono giorno si giunse sulla sommità delle Alpi attraverso luoghi perlopiù inaccessibili e peregrinazioni.
Per due giorni ci si accampò1 stabilmente (letteralmente fu tenuto stabile) sulla sommità e fu concessa una pausa ai soldati, stanchi per la fatica e per il combattere; e alcune bestie da soma, che erano scivolate nei dirupi, giunsero all’accampamento seguendo le tracce dell’esercito.
Anche la caduta della neve infuse grande terrore (ai soldati) stanchi a causa del fastidio di tanti mali, mentre ormai la costellazione delle Pleiadi tramontava.
Mentre l’esercito procedeva lentamente all’alba attraverso luoghi interamente coperti di neve e la svogliatezza e la disperazione apparivano sul volto di tutti, Annibale, essendosi portato davanti alle insegne, dopo che i soldati ebbero ricevuto l’ordine di fermarsi su un’altura da dove si poteva vedere tutto (letteralmente c’era una vista in lungo e in largo), mostrò l’Italia e i campi circumpadani posti al di sotto delle montagne alpine e disse che essi in quel momento oltrepassavano non solo le mura dell’Italia, ma anche della città di Roma.
1 È sottintesa la parola castra (accampamento).