Gli usi di ἄν
In greco la particella ἄν può esprimere:
- eventualità
- potenzialità
- irrealtà
- iterazione (cioè un’azione ripetuta più volte)
Il fatto che la particella ἄν assuma un valore invece che un altro dipende dal tipo di verbo a cui è legata e dal tipo di frase in cui si trova, che può essere una proposizione principale, una proposizione subordinata o un periodo ipotetico.
Vediamo ora nel dettaglio tutti gli usi di ἄν in greco (in fondo alla pagina c’è l’elenco riassuntivo).
In una proposizione principale
Esprime potenzialità nel presente con l’ottativo e potenzialità nel passato con l’indicativo di un tempo storico (proposizioni potenziali):
ὁ νεανίας εἰς τὴν πόλιν ἂν ἔρχοιτο
Il giovane potrebbe giungere in città
Esprime irrealtà con l’indicativo di un tempo storico, generalmente l’imperfetto per l’irrealtà nel presente e l’aoristo per l’irrealtà nel passato (proposizioni irreali):
ῥᾳδίως διὰ τὰ νέφη ἂν ἐπετόμην
Volerei facilmente tra le nuvole
Ha valore iterativo con l’imperfetto o l’aoristo, cioè indica un’azione che è stata ripetuta più volte (quest’uso tuttavia è piuttosto raro):
διηρώτων ἂν αὐτὸν ὅποι ἔρχοι
Gli chiedevo di continuo dove andasse
In una proposizione subordinata
Se è con un ottativo, esprime potenzialità:
ὁ ἰατρὸς αὐτῷ ἤρετο εἰ ἂν βαδίζοι
Il medico gli chiese se potesse camminare
Se è con l’indicativo di un tempo storico, esprime irrealtà:
οὐ νομίζω ὡς οἱ βάρβαροι τὸν σατράπην ἂν ἀπέκτειναν
Non credo che i barbari avrebbero ucciso il satrapo
Se è con un congiuntivo, esprime eventualità:
ἐπεὶ τοῦτο ἂν λέγῃς, ἀπελεύσομαι
Una volta che tu abbia detto ciò, me ne andrò
Se è con un infinito o un participio, esprime potenzialità o irrealtà (cosa che capiamo dal contesto della frase):
ῥᾴδιον τοὺς τυράννους ἀγρίους ἂν εἶναι
È facile che i tiranni possano essere crudeli
In un periodo ipotetico
All’interno di un periodo ipotetico ἄν può essere usato:
- per introdurre la protasi di un periodo ipotetico dell’eventualità (2o tipo)
- per introdurre l’apodosi di un periodo ipotetico della possibilità (3o tipo)
- per introdurre l’apodosi di un periodo ipotetico dell’irrealtà (4o tipo)
PROTASI 2o TIPO (EVENTUALITÀ)
ἂν τοὺς ἐχθροὺς βλέπητε, δεῦρο ἔλθετε
Qualora vediate i nemici, venite qui
PROTASI 3o TIPO (POSSIBILITÀ)
εἰ συμμαχοίμεθα, τὴν χώραν ἂν λαμβάνοιμεν
Se combattessimo insieme, conquisteremmo la regione
PROTASI 4o TIPO (IRREALTÀ)
εἰ μὴ ἤλθετε, τὸν βασιλέα ἂν ἐφονεύομεν
Se non foste venuti, avremmo ucciso il re
Come si traduce ἂν?
In linea generale ἄν si traduce in questo modo:
- se esprime potenzialità o irrealtà nel presente, in italiano usiamo il condizionale presente (farei, potrei fare)
- se esprime potenzialità o irrealtà nel passato, in italiano usiamo il condizionale passato (avrei fatto, avrei potuto fare)
- se esprime iterazione, traduciamo normalmente il verbo greco e aggiungiamo un’espressione che indichi la ripetizione dell’azione (di continuo, in continuazione)
- se esprime eventualità, in italiano usiamo il congiuntivo oppure aggiungiamo al verbo eventualmente
- nella protasi del periodo ipotetico dell’eventualità traduciamo ἄν con qualora
- nell’apodosi del periodo ipotetico della possibilità e dell’irrealtà non serve tradurla
Naturalmente queste traduzioni di base vanno poi adattate di volta in volta alla frase che abbiamo davanti.
Per riassumere
I valori di ἄν in greco sono i seguenti:
Nelle proposizioni principali
- esprime potenzialità (con l’ottativo per la potenzialità nel presente e con l’indicativo di un tempo storico per la potenzialità nel passato).
- esprime irrealtà (con l’indicativo di un tempo storico, usando generalmente l’imperfetto per l’irrealtà nel presente e l’aoristo per l’irrealtà nel passato).
- ha valore iterativo (cioè indica un’azione che è stata ripetuta più volte).
Nelle proposizioni subordinate
- esprime potenzialità con l’ottativo (oppure con il participio o l’infinito).
- esprime irrealtà con l’indicativo di un tempo storico (oppure con il participio o l’infinito).
- esprime eventualità con il congiuntivo.
Nel periodo ipotetico
- introduce la protasi di un periodo ipotetico dell’eventualità (2o tipo)
- introduce l’apodosi di un periodo ipotetico della possibilità (3o tipo)
- introduce l’apodosi di un periodo ipotetico dell’irrealtà (4o tipo)
Attenzione
Talvolta la particella ἄν può formare dei composti insieme ad altre parole (ἐάν, ὅταν, ἐπειδάν…). In questo caso dobbiamo semplicemente controllare il significato del composto sul dizionario, sapendo che ἄν seguirà in ogni caso le regole che abbiamo visto. Ad esempio, il composto ἐάν, formato da εἰ e da ἄν, regge il congiuntivo e quindi indica una sfumatura di eventualità o introduce un periodo ipotetico dell’eventualità, esattamente come avverrebbe con ἄν.
Inoltre, non bisogna confondere la particella ἄν con ἅν, che si differenzia per la presenza di uno spirito aspro anziché dolce e che rappresenta una crasi tra il pronome relativo ἅ e la particella ἄν (significa “le cose che eventualmente”).