Il vello d’oro
Autore
Diodoro Siculo
Libro
γραφίς
La versione inizia con:
Τὴν δὲ Μήδειαν ἱστοροῦσι καθηγήσασθαι…
La versione termina con:
…ἐπὶ θάλατταν κατάβασιν ποιήσασθαι
Traduzione
Raccontano che Medea guidò gli Argonauti al santuario di Ares, che distava settanta stadi dalla città che si chiamava Sibari e che ospitava la reggia dei Colchi.
(Raccontano che), essendo arrivata alle porte, che di notte venivano chiuse, parlò alle guardie nella lingua della Tauride.
Dopo che i soldati (le) ebbero aperto di buon animo in quanto figlia del re, dicono che gli Argonauti, essendo penetrati, uccisero con le spade sguainate molti dei barbari e cacciarono fuori dal santuario gli altri, spaventati a causa del fatto inaspettato; e, dopo avere preso il vello, tornarono in fretta alle navi.
Similmente a questi anche Medea uccise con del veleno il mitico drago senza sonno che avvolgeva il vello e discese (letteralmente fece una discesa) verso il mare con Giasone.