La vendemmia e la vinificazione
Autore
Varrone
Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
In vinetis uva cum erit matura, vindemiam…
La versione termina con:
…pro vino operariis datur hieme
Traduzione
Quando l’uva nei vigneti sarà matura, è necessario che venga fatta la vendemmia in modo tale che tu veda da quale genere di uve e da quale parte del vigneto iniziare la raccolta (letteralmente tu inizi a raccogliere).
L’uva primaticcia infatti, che chiamano nera, matura molto prima, per cui deve essere raccolta prima; e quella che è nella parte del vigneto più soleggiata deve essere staccata (letteralmente scendere) dalla vite prima.
Durante la vendemmia l’uva non solo viene raccolta, ma viene anche selezionata; viene raccolta per essere bevuta, viene selezionata per essere mangiata (letteralmente per bere…per mangiare).
E così quella che è stata raccolta viene portata nel frantoio del vino, da dove finisce in una giara (letteralmente giunge in una giara); quella che è stata selezionata (viene portata) in una cestella isolata, da dove viene messa in recipienti.
I raspi di quelle uve che saranno premute devono essere messi sotto il torchio con le bucce, affinché, qualora abbiano un altro po’ di mosto, (esso) venga spremuto nel tino.
Mentre il mosto cessa di scorrere sotto il torchio, alcuni tagliano le estremità e premono di nuovo e, quando è stato premuto di nuovo, (lo) chiamano di seconda torchiatura e conservano separatamente ciò che è stato premuto, poiché sa di ferro.
Le bucce premute degli acini vengono gettate in giare e lì viene aggiunta dell’acqua; questa1 viene chiamata vinello e viene data d’inverno ai manovali al posto del vino.
1 Il pronome “ea” (questa), che dal punto di vista grammaticale si riferisce ad “aqua” (acqua), indica qui la mistura di acqua e bucce premute che viene conservata in giare e che prende poi il nome di vinello.