Virgilio e le sue opere
Autore
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Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Vergilius Maro in parvo vico, qui haud multum…
La versione termina con:
…vestigia ad nostra tempora superfuerunt
Traduzione
Virgilio Marone nacque in un piccolo villaggio che non dista molto da Mantova e lì gli furono impartiti i primi rudimenti.
Dopo che fu cresciuto e si fu trasferito a Roma, fu legato da amicizia con i potenti, ma non partecipò mai alle dispute civili.
Ciò tuttavia non gli giovò molto.
Infatti, a causa delle guerre tra i triumviri fu spogliato delle proprietà paterne; queste tuttavia gli furono restituite per concessione di Asinio Pollione.
Gli fu donata anche una casa in città da Mecenate e lì visse in una beatissima tranquillità e si astenne sempre dalla politica.
Le sue tre opere che rimangono, di vario genere, sono: l’Eneide, con cui narra le imprese di Enea in Italia, le Bucoliche, con cui canta la vita beata dei pastori, le Georgiche, in cui ci sono lodi dei contadini e degli dei che presiedono all’agricoltura.
Dopo essersi trasferito in Oriente ed essere rimasto lontano da Roma per alcuni mesi per visitare i luoghi in cui Enea aveva compiuto molte cose durante le proprie peregrinazioni, mentre tornava in patria, fu colto da una malattia e morì (letteralmente si allontanò dalla vita).
Le sue ossa furono sepolte a Napoli in un sepolcro che si trova nella parte inferiore del promontorio di Posillipo, le cui vestigia sono sopravvissute fino ai giorni nostri.