Vita del filosofo Demonatte
Autore
Luciano
Libro
γραφίς
La versione inizia con:
Ἐβίου δὲ ἔτη ὀλίγου δέοντα τῶν ἑκατὸν ἄνοσος…
La versione termina con:
…οὐδὲν εἰπὼν καὶ αὐτὸς ἀπηλλάγη
Traduzione
(Demonatte) visse poco meno di cento anni, esente da malattie, esente da dolore, senza avere recato fastidio a nessuno o avere chiesto qualcosa, utile agli amici, senza avere mai avuto alcun nemico; e gli Ateniesi stessi e tutta la Grecia ebbero un tale affetto per lui che gli arconti si alzavano in piedi, mentre passava, e si creava silenzio tra tutti quanti.
Infine, mentre era ormai molto vecchio, mangiava e dormiva, senza che fosse stato chiamato, nella casa in cui all’occorrenza si trovava, poiché gli abitanti ritenevano che la cosa fosse una manifestazione del dio e che una divinità benevola fosse entrata in casa loro (letteralmente per loro nella casa).
Le panettiere lo tiravano a sé, mentre passava, ciascuna ritenendo degno di onore che (Demonatte) prendesse da lei le pagnotte; e quella che glieli dava si riteneva fortunata (letteralmente riteneva ciò una fortuna per sé).
E anche i bambini gli portavano frutti, chiamandolo padre.
Essendoci una volta una disputa ad Atene, entrò in assemblea e, solo mostrandosi, fece tacere tutti; quello, avendo visto che ormai tutti ci avevano ripensato, se ne andò senza avere detto nulla.